CMD 2018: Aurora, Tommy, Caterina e Sara si raccontano

LA PAROLA AI PARTECIPANTI DEL CMD 2018

Perché hai deciso di partecipare al Campo Missionario Diocesano ?
Aurora: 
Ho deciso di partecipare al campo perché sono rimasta colpita dall’esperienza dello
scorso anno e ho deciso così di ripeterla nuovamente.
Tommy: Ho deciso di partecipare per la seconda volta al campo missionario diocesano perché é un’esperienza unica, che serve per allontanarsi dalla quotidianità delle classiche giornate, e ti aiuta a migliorare la tua aspettativa di vita infondendoti una enorme soddisfazione.
Caterina: Ho deciso di partecipare al campo missionario diocesano perché parlando con i miei amici, che avevano già partecipato, mi è sembrata un’esperienza diversa dalle altre, mi ha incuriosito e affascinato. Inoltre si riesce a costruire nuove amicizie.
Sara: Mi è stato proposto di unirmi al gruppo per una giornata e dare una mano guidando i ragazzi nella raccolta per le vie del paese in cui abito, dopo sole poche ore ero già stata travolta dall’entusiasmo del gruppo e così ho deciso di aggregarmi per l’intera settimana.

Descrivi con una parola questa settimana appena trascorsa
Aurora: 
Formativa
Tommy: Appagante
Caterina: Unica
Sara:
Collaborazione

Cosa ti sei portato a casa come insegnamento da quest’esperienza?
Aurora: 
Ho capito che per stare bene con gli altri devo prima stare bene con me stessa, e quindi bisogna conoscere la propria storia e i propri limiti. Solo dopo aver “ascoltato” se stessi siamo in grado di ascoltare l’altro. Insieme si può fare tutto, non bisogna mai avere paura di chiedere aiuto all’altro.
Tommy: Come insegnamento da questa esperienza mi sono portato a casa un enorme senso di soddisfazione e speranza.
Per via del sorriso di tutte le persone che ho conosciuto…e non parlo solo dei giovani missionari che hanno vissuto questa esperienza al mio fianco; ma parlo anche di tutte le persone che vedendo quanto impegno mettevamo in ciò che facevamo, ci sorridevano e cercavano in tutta casa quell’alimento (a lunga conservazione) da consegnarci per alleviarci la fatica e per far in modo di non andarcene via a mani vuote; in questo modo rendevano felicissimi noi e loro si sentivano più appagati.
Un altro insegnamento che mi sono portato a casa è la tenacia e la capacità di non arrendermi perché in fondo ad ogni fatica c’é una ricompensa.
“Non sprecate la vostra vita in sostanze non benefiche e non arrendetevi alle difficoltà”. Così mi disse un’anziana della casa di riposo, continuando con:”E se vedi che non ce la fai, cerca aiuto nella Fede la quale ti aiuterà”
La signora concluse la frase dicendoci: “Grazie per essere passati quí a trovarci, ci avete portato nuova luce”.
Queste parole mi hanno fatto sentire importante e mi hanno infuso fiducia.
Caterina: Da questa esperienza mi sono portata a casa un sacco di valori, tra cui aiutare gli altri, essere disponibile e paziente in situazioni più critiche.
Sara:
Da questa esperienza ho capito che a volte anche con un minimo sforzo si possono aiutare gli altri e per farli stare meglio e mi porto a casa un fortissimo spirito di collaborazione.

Come metterai ora in pratica nel tuo quotidiano quello che hai vissuto al Campo Missionario?
Aurora: 
Bastano piccoli gesti: per prima cosa prendersi del tempo per se stessi, in un mondo come il nostro è tutto troppo veloce. Mettersi a disposizioni degli amici, andare incontro ai genitori, quindi non solo aiutare chi ci sta vicino ma anche mettersi nei suoi panni.
Tommy: Nel mio quotidiano intanto vedendo la fatica che si fa per ottenere degli alimenti per la Caritas, proverò a risparmiare il più possibile, anche se poco alla volta, togliendomi quel gelato o qualche bibita al supermercato.
Poi lentamente mi allontanerò un pochino da tutte le “droghe legali” come la tecnologia perché ho visto, durante il campo, che senza si stà benissimo ugualmente… anzi si stà anche meglio perché c’é maggiore comunicazione fra di noi.
Caterina: Sicuramente metterò in pratica tutti i valori, dando una mano sia alla mia famiglia che ai miei amici.
Sara:
Questa esperienza mi è servita a riavvicinarmi alla Chiesa e quindi sicuramente mi darò da fare all’interno della mia parrocchia partendo dai più piccoli.

Lo consiglieresti ad un amico ?
Aurora:
Sicuramente consiglierei a chiunque di fare questa esperienza. Anche se nessun amico vuole venire con voi, non fatene un limite! Al campo si conoscono tante persone, si imparano cose nuove, si condividono idee e sogni.
Tommy: Diciamo, si! Te lo consiglio, ma devi saper aiutare e sostenere sia i tuoi compagni sia le persone che non conosci, senza chiedere nulla in cambio, deve venirti dal cuore il fatto di aiutare il prossimo.
Caterina: Ovviamente si, perché questa esperienza riesce a cambiarti interiormente.
Sara: 
Sì, sicuramente lo consiglierei.

a cura di Michele Montanari

Grazie a: Aurora, Tommy, Caterina e Sara

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