Sei ragazzi in Burundi e Mozambico

Estate con il Centro Missionario Diocesano di Fano

Oltre ai 50 ragazzi che tra il 23 e il 29 Luglio hanno preso parte al Campo Missionario 2017, qualcuno ha espresso il desiderio di un’esperienza più lunga per immergersi e respirare aria di missione direttamente nelle terre lontane dove il Centro Missionario opera. Saranno sei i ragazzi a partire. Tra loro c’è chi ha appena finito la maturità, chi da anni sognava questo viaggio, chi lavora già per i più poveri, chi ha “sentito dire” di questa possibilità e ci si è buttato e chi fin da ragazzo ha dato il suo contributo all’interno del Centro Missionario. Quattro di loro (Nicoletta, Ilaria, Benedetta ed Ettore) partiranno per trascorrere un mese in Burundi, dove ad attenderli troveranno la comunità dei Padri del Buon Pastore e della Regina del Cenacolo. Si tratta di una comunità locale, nata per aiutare i più poveri tra i poveri: i pigmei che in quelle terre sono emarginati e tenuti al limite della società. Durante la loro permanenza potranno toccare con mano i tanti progetti che da anni vengono portati avanti nella zona di Gitega, città al centro della piccola nazione africana.

Luca e Irene invece saranno diretti in Mozambico, dove ad accoglierli ci sarà Padre Sandro, missionario italiano che vive a Tete. Saranno accompagnati a conoscere la realtà locale e i progetti che stanno nascendo, grazie anche al contributo di altri ragazzi e ragazze che negli anni scorsi hanno fatto esperienza di missione in quelle terre. Luca è da anni segretario del Centro Missionario e già cinque anni fa aveva vissuto un mese presso la missione diocesana di Kipsing in Kenya, mentre Irene è un ingegnere ambientale e insegnante di tessuti aerei. “Abbiamo deciso di vivere questa esperienza di coppia per toccare con mano un altro tipo di vita, più vera e per certi versi anche più dura” ci dicono. Sicuramente aspetta a tutti un esperienza nuova, che potrà allargare loro lo sguardo su una realtà lontana ma con un’umanità vicina, anzi unita a noi. Tutto questo, nel nostro piccolo, grazie a questo “ponte” che il Centro Missionario Diocesano offre da anni.

Filippo Bargnesi

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