Giovanni Cardoni, Annamaria Lotito, Chiara Torriani e Cristian Urbinati‬ raccontano il loro Campo Lavoro 2015

Perché hai scelto di partecipare al Campo Missionario Diocesano? Cosa cercavi?

GIOVANNI: Mi piace usare bene il tempo e sono contento di usarlo per aiutare gli altri e, se questo vuol dire andare a suonare per le case quando fanno 38°C, lo faccio ben volentieri!
ANNA: Ho deciso di partecipare al campo, per ripetere l’esperienza che avevo vissuto l’anno scorso, nella speranza di trovare le stesse belle emozioni che avevo sperimentato.
CHIARA: Ho scelto il campo missionario per buttarmi in una nuova esperienza che sapevo avrebbe mi avrebbe formato e dove speravo di rispondere ad alcune domande che mi ponevo da qualche tempo sulla mia vita e sulla mia fede.
CRISTIAN: Ho scelto di partecipare perché i miei amici più volte mi hanno ripetuto che era una bella esperienza. Io personalmente cercavo un momento per meditare un po’ sulla mia vita e allo stesso tempo fare qualcosa di buono per gli altri.

Descrivi il campo CMD con una parola.

GIOVANNI: Servizio
ANNA: Entusiasmante
CHIARA: Fiducia
CRISTIAN: Casa

Cosa di più caro per te conservi nel cuore da questa esperienza?

GIOVANNI: Da questa esperienza conservo i sorrisi della gente che con gioia ci ha aperto la porta.
ANNA: Nel mio cuore conservo i “buongiorno” impastati dal sonno, i sorrisi dei miei amici, l’accoglienza calorosa delle persone che ci attendevano per la raccolta dei sacchi, le testimonianze dei Missionari e dei nostri fratelli immigrati, l’adrenalina e le risate durante lo spettacolo, la preghiera sotto le stelle e soprattutto la voglia di fare e trasmettere gioia alle persone, la stessa gioia che ci animava, anche se eravamo provati dal caldo e dalla stanchezza.
CHIARA: Ciò che mi ricorderò per sempre del campo è con quanta facilita ci siamo conosciuti, siamo diventati amici, e sono nati bei legami.
CRISTIAN: Posso dire che le parole dei Missionari e degli immigrati mi hanno fatto riflettere e sensibilizzare sul tema dell’ “accogliere l’altro”.

“Il campo inizia quando finisce” cosa farai ora per tener fede a questa frase?

GIOVANNI: Ora sta a me cercare di mantenere questa promessa. Per prima cosa cercherò di andare più volte possibili ad aiutare alla mensa della Caritas. Durante l’anno cercherò di essere presente alle iniziative del CMD e darò una mano nell’ufficio. Inoltre proverò anche rendermi utile nel mio quotidiano perché com’è vero che il mare è formato da tante gocce anche tante piccole buone azioni possono contribuire a un fine più grande.
ANNA: Per tener fede a questa frase cercherò di essere presente il più possibile alle iniziative che verranno promosse e che richiederanno la presenza di noi e soprattutto promuovendo questa esperienza a coloro che ancora non hanno avuto la possibilità di viverla, perché è un qualcosa di unico, che ti anima dentro, che ti da forza e carica. I ragazzi di oggi hanno bisogno di vivere queste iniziative per la loro crescita personale. Quindi ragazzi e ragazze, non abbiate paura di farvi coinvolgere in questa esperienza forte, perché “il missionario paura non ne ha!”
CHIARA: Ora la prima cosa che farò e sensibilizzarmi di più sull’altro, in altre parole far si che l’altro occupi un posto nelle mie scelte.
CRISTIAN: Poiché il campo mi ha sensibilizzato molto sulle tematiche affrontate e il momento del deserto mi ha aiutato a individuare gli atteggiamenti sbagliati della mia vita credo che nel futuro ogni scelta sarà ponderata in modo differente da come facevo prima del campo.

a cura di Michele Montanari

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Pubblicato in Campo Missionario 2015